Curiosità

Perchè si dice "avere le corna"?

L'espressione "avere le corna" o più semplicemente l'espressione "cornuto, accompagnata dal classico gesto delle corna, oltre ad essere una delle offese più comuni, è spesso utilizzata per indicare qualcuno che è stato tradito.

L'origine di questo modo di dire trova le proprie radici nella mitologia.
Si narra infatti che nell'isola di Creta, la regina Pasifae, moglie del Re Minosse fosse molto restia ad avere rapporti sessuali.
Fu così punita da Afrodite, Dea dell'amore, che la rese totalemente dipendente del sesso, praticamente una ninfomane.
Dopo essere stata allontanata dal marito Minosse, preoccupato di perdere la corona, in una zona sperduta ed insolta di Creta, pur di soddisfare il suo bisogno si invaghì di un toro e pur di consumare l'atto chiese a Dedalo di costruirle una struttura a forma di mucca.
Dalla loro unione nacque il famoso Minotauro e contestualmente l'abitudine degli abitanti dell'isola di salutare Minosse con il gesto della corna, per ricordargli che era stato tradito anche con un toro.

Perchè si dice "avere la coda di paglia"?

Un'antica favola racconta che una giovane volpe cadde disgraziatamente in una tagliola; riuscì a fuggire ma gran parte della coda rimase impigliata.

Si sa che la bellezza delle volpi è tutta nella coda, e la poveretta si vergognava di farsi vedere con quel brutto mozzicone. Gli animali che la conoscevano ebbero pietà e le costruirono una coda di paglia.
Tutti mantennero il segreto tranne un galletto che disse la cosa in confidenza a qualcuno e, di confidenza in confidenza, la cosa fu saputa dai padroni dei pollai, i quali accesero un pò di fuoco davanti ad ogni stia.
La volpe, per paura di bruciarsi la coda, evitò di avvicinarsi alle stie. Si dice che uno ha la coda di paglia quando ha commesso qualche birbonata ed ha paura di essere scoperto.

Perchè si dice "canta che ti passa"?

"Canta che ti passa" è un modo di dire molto diffuso nella lingua italiana colloquiale.
E' un invito a non spaventarsi e a curare le preoccupazioni e i timori con il canto. L'espressione pare sia stata incisa su una trincea durante la prima guerra mondiale da un soldato il cui nome non è sconosciuto: l'ufficiale e scrittore Piero Jahier la trascrisse come epigrafe di una raccolta di Canti del soldato (Milano, 1919).
Jahier nella prefazione firmata con lo pseudonimo di Pietro Barba, parla del «buon consiglio che un fante compagno aveva graffiato nella parete della dolina: canta che ti passa».
In realtà, ai giorni nostri, la musica è entrata a far parte di tutti i campi della vita sociale, ma almeno la varietà dei generi musicali non manca.
La musica, dunque, rappresenta il mezzo per eccellenza attraverso cui si trova il relax ed è anche il modo più adatto per esprimere le emozioni che non si riescono a descrivere concretamente.

La musica è usata anche in campo medico: infatti è un ottimo elemento per tenere in contatto il conscio con l'inconscio perché essa è un mezzo di comunicazione che arriva anche dove le parole sembrano inaccessibili. In realtà sin dall'antichità la funzione terapeutica del canto è nota, e ha ispirato miti come quelli del cantore Orfeo.

Perchè si dice "Capire l'antifona"?

Intendere il succo di un discorso pur velato da parole caute ed esitanti, afferrare un'allusione, un avvertimento nascosto, un'intenzione non apertamente dichiarata.
Nella liturgia cristiana, l'antifona è una breve frase recitata o cantata prima e dopo il salmo, e talvolta tra i versetti dello stesso, che ne riassume il senso o gli conferisce particolare significato secondo la festa o il momento liturgico per il quale si usa. C'è anche il detto: "E' più lunga l'antifona del salmo", per significare che è più lunga la premessa del discorso.

Perchè si dice "campa cavallo che l'erba cresce"?

Si racconta che un povero diavolo portava a mano un cavallo vecchio, stanco, sfinito, per una strada sassosa dove si vedeva appena, di quando in quando, un misero filuccio d'erba.
Il cavallo stava per cadere, sopraffatto dalla fame e il padrone cercava d'incoraggiarlo dicendogli: "Non morire, cavallo mio, tira avanti ancora per un pò; campa finchè crescerà l'erba e potrai sfamarti".

Perchè si dice "Nascere con la camicia"?

Essere fortunati, portare a buon termine qualunque tipo di operazione intrapresa. Il feto, nell’utero materno, è avvolto da una membrana protettiva, detta amnio, che al momento della nascita resta nel ventre materno. In qualche caso, però, il neonato ha ancora la testa coperta da parte di questa membrana, e in certi casi, molto rari, l’intero corpo. Fin dai tempi più remoti, il fenomeno è stato considerato di buon auspicio. Nell’antica Roma, per esempio, le levatrici vendevano l’amnio agli avvocati, ad altissimo prezzo, sostenendo che un amuleto del genere portato sempre addosso conferisse loro un’eloquenza straordinaria e gli consentisse di vincere tutte le cause. Con il passare del tempo si è arrivati perfino a vedere nel fenomeno un intervento divino: in Francia, l’amnio veniva benedetto da un prete e, se assomigliava anche vagamente alla mitra episcopale, il neonato che lo portava addosso al momento della nascita veniva consacrato alla vita religiosa. Questa abitudine non è ancora del tutto scomparsa, in Francia, mentre gli inglesi, sempre molto pratici, quando si verifica un’eventualità del genere, mettono l’amnio in vendita, con inserzioni sui giornali o addirittura con manifesti. Pare che gli acquirenti accorrano in massa.


Perchè l'arcobaleno ha quei colori?

L'effetto dei colori che compongono l'arcobaleno dipende, come per la sua forma ad arco, della dispersione e della rifrazione della luce solare contro le pareti delle gocce d'acqua che si trovano nell'aria.
In questo caso però, la quantità di luce che viene rifratta dipende dalla sua lunghezza d'onda, e quindi dal suo colore.
La luce blu (onde più corte) viene rifratta ad un angolo più grande di quella rossa, ma siccome l'area nel retro di una gocciolina ha un punto focale al suo interno, lo spettro lo attraversa, e così la luce rossa appare più alta nel cielo, formando i colori esterni dell'arcobaleno.
La luce dietro alle gocce di pioggia non va in riflessione interna totale e un poco di luce emerge dal retro; tuttavia, la luce che viene fuori dal retro della goccia non crea un arcobaleno tra l'osservatore e il sole perché lo spettro emesso dal retro non ha un massimo di intensità, come hanno gli altri arcobaleni visibili, e quindi i colori si mescolano tra loro piuttosto che formare un arcobaleno.


Le patatine fritte furono inventate per dispetto

"La patatina tira" recita un recente spot. In effetti le patatine fritte sono uno dei cibi più apprezzati del nostro secolo.
L'idea di friggerle venne allo chef statunitense George Crum non di certo per appagare il palato piuttosto per ripicca verso un cliente pretenzioso.
Si narra infatti che nel 1853 in un ristorante di New York, il "Moon Lake Lodge resort", un cliente incontentabile rimandò indietro per tre volte un piatto ritenendo che le patate, servite per contorno, erano tagliate in modo troppo spesso.
Fu così che il vendicativo chef affettò le patate in maniera sottolissima e le fece friggere, convinto di disgustare l'antipatico cliente; che invece le trovò divine.
Non ci volle poi molto tempo ed il passaparola e la loro commercializzazione ... le avviò alla conquista del mondo.

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